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Come capire cosa i dipendenti vogliono davvero e come accontentarli con il Welfare? C’è ancora un grande gap da colmare.

Welfare Survey e Wellbeing Survey: Come Colmare "Il Grande Gap" in Azienda tra azienda e lavoratori

Epassi Italia | 12.12.2025

    Le imprese che si impegnano a offrire un pacchetto di servizi di Welfare Aziendale il più completo possibile ai propri dipendenti, stanno davvero esaudendo i desideri dei propri collaboratori?

    Purtroppo, nella maggior parte dei casi, non è così!

    Come testimonia anche il recente studio europeo “Il Grande GAP 2025”, oggi il divario (gap) tra ciò che l’azienda crede sia giusto fare e ciò che il lavoratore chiede sta diventando sempre più invalicabile.

    Capiamo quindi quali sono le cause di tale incongruenza e come porvi rimedio.

    Come nasce l’incomprensione del grande gap che non fa funzionare il Welfare Aziendale

    Il “Grande Gap” nasce da un malinteso strutturale: le aziende progettano iniziative di Welfare basandosi su supposizioni o trend generali, senza ascoltare in modo attivo i bisogni reali dei propri dipendenti.

    Lettura di approfondimento: L’importanza della comunicazione nel Welfare

    Da un lato, il management crede di investire in soluzioni innovative e inclusive; dall'altro, i lavoratori percepiscono questi interventi come distanti, poco utili o addirittura inutilizzati.

    A peggiorare la situazione contribuiscono spesso:

    ● una comunicazione interna inefficace;

    ● la mancanza di strumenti di ascolto;

    ● l'assenza di una cultura aziendale realmente orientata al benessere individuale.

    Questo scollamento non solo riduce l’efficacia delle politiche di Welfare, ma mina profondamente anche la fiducia tra azienda e collaboratori.

    Come capire cosa si aspettano dall’azienda i dipendenti e di cosa hanno davvero bisogno

    Per superare questo divario, è essenziale attivare canali di ascolto continui, strutturati e credibili. Non bastano iniziative sporadiche o sondaggi una tantum: serve un approccio sistematico, partecipativo e trasparente.

    Il Welfare non può essere semplicemente un add-on, ma diventa un fondamento della cultura dell'azienda stessa.

    Alcune leve strategiche, utili per ridurre il gap possono essere:

     ascolto attivo e continuo, instaurando un dialogo costante, che va ben oltre la semplice raccolta di feedback.

     La co-progettazione del Welfare, coinvolgendo i lavoratori nella definizione delle priorità e nella scelta dei servizi personalizzabili.

     Analisi dei dati raccolti, per interpretare i bisogni in modo scientifico, grazie a strumenti di survey* ben costruiti.

    *Ecco che entrano in gioco i questionari Welfare, i sondaggi e le Wellbeing survey, strumenti fondamentali per raccogliere insight e creare un’offerta davvero personalizzata.

    Capiamo meglio di cosa si tratta!

    Welfare Survey questions: cosa sono e a cosa servono i sondaggi per il Welfare

    Le Welfare Survey questions (questionari Welfare) sono domande ben strutturate, che mirano a comprendere il livello di soddisfazione dei dipendenti rispetto ai servizi di Welfare già offerti e, soprattutto, a rilevare eventuali bisogni non ancora intercettati, per sfruttarli nelle future proposte.

    Le aree più indagate includono: il valore percepito dei benefit attuali, le priorità personali e familiari (es. supporto alla genitorialità, trasporti, salute), il livello di accessibilità e utilizzo dei servizi e suggerimenti per nuove iniziative.

    Utilizzando tale strumento, le aziende possono mappare le reali esigenze, confrontare i dati con gli obiettivi strategici e ridefinire l’offerta in modo più mirato.

    Il Wellbeing survey: cos’è e a cosa serve un questionario sul benessere delle persone

    Il Wellbeing survey è un sondaggio che si concentra invece unicamente sul Wellbeing appunto e sul benessere psico-fisico del dipendente, considerandolo in modo olistico, a 360 gradi.

    Non si parla ovviamente quindi di benefit economici o materiali (o per lo meno non solo), ma di come l’ambiente lavorativo, le relazioni interne, la flessibilità e il carico mentale influenzano il quotidiano.

    Le aree di indagine più comuni comprendono in questo caso: equilibrio vita-lavoro, stress lavoro correlato e carico emotivo, benessere mentale, soddisfazione, relazioni interpersonali con colleghi e manager, capacità di dialogo, senso di appartenenza e motivazione.

    Insieme alle Welfare Survey, questi strumenti permettono di costruire una fotografia chiara del clima aziendale e del benessere percepito, fornendo dati preziosi per decisioni HR più consapevoli.

    Colmare il “grande gap” tra azienda e lavoratore non è solo un obiettivo etico, ma una strategia vincente per attrarre e trattenere talenti, aumentare l’engagement e migliorare la produttività.

    Welfare & Wellbeing non possono più essere pensati come interventi standard, né come elementi a sé stanti, ma come processi dinamici, da costruire insieme ai dipendenti attraverso l’ascolto e la partecipazione attiva.

    Solo tramite il dialogo, e quindi strumenti efficaci come le survey aziendali, è possibile passare da una logica top-down a una vera cultura del benessere condiviso.

    Blog Welfare Aziendale Eudaimon by Epassi